Domenica 24 agosto, a Piazza Caduti della Montagnola, la seconda edizione di “Tango a Piazza” con ingresso gratuito.
Roma si tinge di atmosfere argentine con la seconda edizione di Tango a Piazza Caduti della Montagnola, un evento gratuito che domenica 24 agosto 2025, dalle ore 19 alle 23, porterà nel cuore del Municipio VIII la magia del tango.
La serata, organizzata dall’Associazione culturale TangoEventi in collaborazione con il Municipio Roma VIII e l’Istituto Romano San Michele, con il patrocinio dell’I.I.L.A. (Organizzazione Internazionale Italo-Latino Americana), rappresenta un’occasione speciale per scoprire il valore culturale e terapeutico di questa danza riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio immateriale dell’umanità.
Al centro dell’iniziativa la presentazione del progetto L’Abbraccio universale del Tango, ideato e condotto da Fatima Scialdone. Si tratta di un percorso di Tango Terapia e tecniche di comunicazione e recitazione, pensato per favorire il riequilibrio, l’autostima e l’armonia sociale attraverso il linguaggio del corpo e la forza simbolica dell’abbraccio.
Il programma prevede incontri gratuiti dal 1° settembre al 30 novembre, che culmineranno nella prima settimana di dicembre con una performance teatrale e tanguera che vedrà protagonisti tutti i partecipanti. Accanto alle lezioni, sono in calendario anche tre serate di tango libero, aperte sia agli iscritti al corso sia alla comunità tanguera.
Durante l’appuntamento del 24 agosto, i partecipanti e il pubblico potranno ballare sulle note selezionate dal musicalizador Antonio Lalli. La serata sarà arricchita anche dagli interventi istituzionali del presidente del Municipio VIII Amedeo Ciaccheri, di Alessandro Bellinzoni (Direzione Socio-educativa del Municipio VIII), della vicepresidente della Commissione Cultura di Roma Capitale Francesca Barbato, del regista Carlo Del Giudice e della psicoterapeuta Anna Costantini, consigliera nazionale della Società di Psico-oncologia e studiosa del rapporto tra tango e benessere psicologico.
Un’occasione, dunque, non solo per danzare, ma per scoprire come il tango possa diventare uno strumento di relazione, cura e condivisione.