“Questa candidatura è un atto di visione e di responsabilità. Tarquinia e l’intera rete dei Comuni della DMO Etruskey hanno scelto di credere nella cultura come motore di crescita, coesione e innovazione”. Lo afferma il sindaco Francesco Sposetti che ha partecipato il 18 novembre alla presentazione, presso il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, del dossier ufficiale della candidatura di Tarquinia e della rete dei Comuni della DMO (Destination Management Organization) Etruskey al titolo di Capitale Italiana della Cultura 2028, in occasione del convegno “La cultura è volo”.
“Il lavoro svolto dimostra che il nostro territorio, unito, può esprimere una forza straordinaria. Ci presentiamo con un progetto solido, condiviso e capace di mettere in valore un’eredità millenaria proiettandola nel futuro – afferma il primo cittadino -. Il dossier nasce da una rete compatta, dove ciascun Comune e ogni partner culturale ha portato un contributo essenziale. È questa alleanza che dà forza alla nostra candidatura. Tarquinia è orgogliosa di guidare questo percorso”.
Per l’Amministrazione comunale era presente una delegazione composta dall’assessore al turismo Sandro Celli, dall’assessore al commercio Andrea Andreani, dalla consigliera comunale Roberta Piroli e dal direttore della biblioteca comunale “Vincenzo Cardarelli”, Luca Gufi. La candidatura è frutto di un percorso avviato nel 2022 sotto la guida della DMO Etruskey, ente del Terzo Settore che da oltre tre anni coordina una rete di soggetti pubblici e privati dedicata alla valorizzazione del patrimonio culturale ereditato dalla civiltà etrusca, con l’obiettivo di rafforzare l’identità del territorio e promuovere uno sviluppo sostenibile.
Accanto a Tarquinia, comune capofila, partecipano alla candidatura Allumiere, Barbarano Romano, Blera, Canale Monterano, Cerveteri, Civitavecchia, Ladispoli, Montalto di Castro, Monte Romano, Santa Marinella e Tolfa. Partner istituzionali, il Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia, il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia di Roma, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, la Direzione Regionale Musei nazionali Lazio e la Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio Etruria Meridionale.
Nelle sue 60 pagine, il documento definisce quattro direttrici strategiche in linea con gli indicatori UNESCO “Cultura | 2030”: cultura come sviluppo sostenibile; inclusione sociale e contrasto allo spopolamento; rigenerazione urbana e Blue Economy; educazione al patrimonio culturale e saperi del futuro.
