A Grottaferrata un viaggio musicale tra radici, donne e libertà
Una serata di grande intensità emotiva e culturale ha animato ieri il Fossato dell’Abbazia di San Nilo, gremito di pubblico, nell’ambito della rassegna “BASTA...!”, promossa dal Comune di Grottaferrata. Protagonista dell’evento, in forma di conversa-concerto, è stata Tosca, con il suo acclamato spettacolo “Il suono della voce”: un viaggio artistico, geografico e umano tra le tradizioni musicali del mondo, con la voce come filo conduttore e strumento d’incontro universale.
A fare da introduzione, in uno spazio suggestivo e raccolto allestito tra la natura del fossato dell'Abbazia, l’intervento del Sindaco Mirko Di Bernardo, che ha ribadito il valore civile e simbolico della rassegna “BASTA...!”: un percorso culturale contro ogni forma di violenza e discriminazione. A seguire, sono intervenute le assessore Paola Franzoso e Francesca Maria Passini, insieme alle consigliere comunali Marisa Memesi e Veronica Pavani, che hanno espresso vicinanza alle vittime di femminicidio e confermato l’impegno dell’amministrazione nel promuovere – in tutte le forme possibili – la cultura del rispetto e della parità.
Tosca ha incantato il pubblico con quasi due ore di musica e narrazione, intervistata dalla giornalista e scrittrice Valentina Petrini, alternando canti e riflessioni personali in un intreccio vivo di parole, suoni, esperienze. L’apertura con “Voglio una casa”, manifesto simbolico e desiderio ancestrale di radici e protezione, ha subito definito il tono intimo e universale della serata.
Dalla Roma contaminata di Serenata de Paradiso, cantata in francese, greco e romanesco, alla Napoli popolare di Dimme na vota si, Marzo e Core delle lavandaie del Vomero, Tosca ha parlato del suo legame profondo con la tradizione: «Non c’è niente di più d’avanguardia che la tradizione.
Quindi il passaggio in Brasile, in Africa, in Portogallo, in Argentina, in un dialogo costante con le musiche del mondo, attraverso il progetto che ha dato vita al documentario Il suono della voce e all’album Morabeza. Un'opera poetica e cosmopolita, nata da incontri autentici con artisti internazionali e da doni musicali portati da Tosca nei suoi viaggi, sempre orgogliosamente italiana, sempre aperta all’altro.
In Tunisia ha incontrato anche la blogger e attivista Lina Ben Mhenni, figura centrale della “Rivoluzione dei Gelsomini” e simbolo della lotta per i diritti delle donne: un ricordo potente che ha fatto risuonare ancora più forte il messaggio della rassegna “BASTA...!”.
Tante le canzoni dedicate alle donne: Bella sei nata femmina, Marzo, Lavandaie del Vomero, fino alla mutante Dimmi una volta sì, frutto di quella tradizione orale che cambia da nord a sud, e che restituisce la voce popolare alla storia femminile. «Mi piace cantare tutta la bellezza dell’essere donna – ha detto Tosca – in un momento storico in cui si canta di esteriorità, io canto emozione».
Applausi ripetuti e sentiti hanno scandito l’intero concerto, a testimonianza dell’emozione condivisa dal pubblico, che al termine ha tributato a Tosca un lungo e caloroso applauso, alzandosi in piedi per dimostrare affetto e riconoscenza a un’artista che – con coraggio, coerenza e consapevolezza – sa portare la sua voce nel mondo, restando sempre fedele a se stessa.