Barbara Funari: “Processo partecipativo vero, con studenti protagonisti”
Roma, 6 agosto 2025 – Non solo destinatari dei servizi, ma veri e propri co-progettisti. È questa la direzione che Roma Capitale vuole intraprendere per ripensare i Centri di Aggregazione Giovanile (CAG), grazie a un percorso partecipativo che ha visto le ragazze e i ragazzi romani protagonisti. Il 28 luglio scorso, nella Sala Di Prinzio del Dipartimento Politiche Sociali e Salute, la Consulta Provinciale degli Studenti di Roma ha consegnato all’amministrazione il documento “Ripensiamo i CAG – Proposta di Nuove Linee Guida per i Centri di Aggregazione Giovanile”, frutto di un anno di lavoro condiviso.
All’incontro hanno partecipato l’Assessora alle Politiche Sociali Barbara Funari, il Direttore del Dipartimento, i referenti socio-educativi dei Municipi e l’Ufficio per le Politiche Giovanili. Il documento, elaborato da cinquanta studenti di 19 istituti superiori di Roma e Provincia, propone un cambio di paradigma per i CAG: spazi più flessibili, inclusivi e realmente co-gestiti dai giovani, con orari estesi e una rete di collaborazioni sul territorio.
“Non vogliamo solo ricevere servizi – hanno spiegato i rappresentanti della Consulta – ma contribuire alla loro costruzione. I CAG devono diventare per noi un ‘terzo posto’, tra scuola e famiglia, dove poter dialogare, creare e sentirsi accolti senza essere giudicati”.
Guidati dal pedagogista sociale Gianluca Cavino, i ragazzi hanno utilizzato metodologie partecipative come il World Café e i Focus Group per mettere a punto proposte concrete, che spaziano dalla gestione condivisa degli spazi alla flessibilità delle attività, fino alla necessità di ambienti non ansiogeni e più accoglienti.
L’Assessora Funari ha espresso grande apprezzamento per il lavoro svolto: “Abbiamo attivato un percorso che ha dato ai giovani un vero ruolo decisionale. Le proposte che ci hanno presentato non sono solo frutto di entusiasmo, ma di studio e confronto. A settembre porterò il documento in Giunta Capitolina e lavoreremo insieme per rinnovare il concetto stesso di CAG, a partire dal nome, che va reso più vicino al linguaggio dei ragazzi”.
Quello del 28 luglio è stato un primo passo, ma il dialogo tra amministrazione e Consulta continuerà nei prossimi mesi, con l’obiettivo di trasformare i Centri di Aggregazione in veri laboratori di cittadinanza attiva, progettati con i giovani e per i giovani.