Due vite agli antipodi, apparentemente inconciliabili, che finiscono per sovrapporsi in un intreccio di scelte sbagliate, occasioni mancate e desideri di riscatto. È questa la trama di Peggio dell’Inferno, il nuovo romanzo firmato da Marco Rinaudo, giornalista e scrittore, che torna in libreria con una storia avvincente ed intensa, capace di scavare nell’animo umano e nelle sue contraddizioni.
Il libro, pubblicato da Il Cuscino di Stelle, mette al centro della scena un magistrato e un delinquente, due figure che la società pone agli estremi di una scala morale ma che, pagina dopo pagina, si rivelano più simili di quanto si potrebbe immaginare. Entrambi privi di vera rettitudine, entrambi in fuga da se stessi, entrambi in cerca, forse inconsapevolmente, di una redenzione.
La presentazione ufficiale del romanzo è fissata per giovedì 30 maggio alle ore 17.30, nella suggestiva cornice del Teatro delle Muse, sotto la direzione di Rino Santoro. A fare gli onori di casa sarà la giornalista Federica Rinaudo, affiancata da Geppi Di Stasio — attore, regista e autore impegnato da anni nelle battaglie sociali e per i diritti civili. Di Stasio, direttore della Compagnia Stabile del teatro, modererà il dibattito che promette di essere ricco di spunti e riflessioni.
Sul palco, oltre all’autore, interverranno il criminologo Michel Maritato, noto consulente in casi di cronaca nera che occupano attualmente le prime pagine della stampa internazionale, e l’attore e regista Emanuele Vezzoli. Quest’ultimo, socio dell’associazione Coscioni, è stato protagonista della rappresentazione teatrale Ocean Terminal, dedicata alla tormentata vicenda di Piergiorgio Welby.
Peggio dell’Inferno è il terzo lavoro di narrativa per Marco Rinaudo, già autore di Il Capo Tonnara, romanzo ambientato tra mafia e tradizioni marinare, e della raccolta poetica Amore è poesia. In questa sua ultima prova letteraria, l’autore costruisce con precisione due destini che si incrociano in un inevitabile confronto, fornendo al lettore un’esperienza intensa e immersiva, capace di lasciare interrogativi anche oltre l’ultima pagina.
Una storia che dimostra quanto il confine tra bene e male, giusto e sbagliato, non sia mai così netto come sembra.