Da un regalo, è nato un sogno: la storia de Il Gin del Vicolo

Da un regalo, è nato un sogno: la storia de Il Gin del Vicolo

Tutto ebbe inizio in una sera d’estate del 2021, con un regalo inaspettato e una battuta tra amici. Una bottiglia di gin, ribattezzata per gioco “il gin del moro”, in riferimento al cognome del destinatario, accese in lui un’idea improvvisa. Quel momento, apparentemente casuale, si rivelò l’inizio di un sogno destinato a trasformarsi in un’autentica missione: creare un gin artigianale profondamente legato alla città di Roma.

Il primo passo: trasformare un’intuizione in progetto

Spinto da un impulso creativo, il fondatore de Il Gin del Vicolo ha dato subito concretezza alla sua visione. Dopo aver registrato il marchio e ottenuto le necessarie autorizzazioni per la produzione e vendita di alcolici, ha costituito la società e avviato la creazione dell’ecommerce. Per il logo, ha scelto un’immagine scattata da lui stesso nel 2017 sul Ponte Sant’Angelo, con la cupola di San Pietro sullo sfondo. Un dettaglio che, come vedremo, porterà con sé un significato inaspettato e toccante.

Roma, cuore pulsante del progetto

Non poteva che essere Roma la culla di questo gin. Il desiderio era chiaro: creare un prodotto a km zero, capace di raccontare la città anche attraverso il palato. La scelta è ricaduta su una distilleria in zona Prima Porta, nella periferia nord della capitale, aperta alla sperimentazione e al lavoro artigianale.

La ricerca delle botaniche: tra storia e profumo

Per definire la ricetta, il fondatore si è immerso nella tradizione culinaria e botanica romana. Le sue ricerche lo hanno condotto in un’antica erboristeria nei pressi di piazza Venezia, dove ha avuto modo di confrontarsi con la signora Teresa, memoria vivente di saperi antichi. Dalle oltre 30 botaniche iniziali, dopo lunghi test, si è giunti a una selezione finale di 7 ingredienti: proprio come i sette colli di Roma. Tutti provenienti dalla tradizione gastronomica locale.

La distillazione: un processo lento, ma d’eccellenza

La volontà era chiara: realizzare un London Dry Gin senza zuccheri aggiunti, con una gradazione di circa 42°, utilizzando solo metodi di alta qualità. È per questo che è stata scelta la distillazione in alambicco discontinuo a bagnomaria, una tecnica lenta ma in grado di preservare e valorizzare ogni sfumatura aromatica. Dopo numerosi tentativi, la ricetta definitiva è stata individuata la notte del 21 aprile 2022, durante il Natale di Roma. Una data doppiamente simbolica: è anche il giorno in cui, nel 2006, il fondatore ha perso il nonno. Una coincidenza che ha reso quel momento ancora più significativo.

Un design iconico che racconta una storia

Anche la bottiglia è pensata per distinguersi. Romboidale, elegante e serigrafata con un dettaglio dell’ormai celebre foto del Ponte Sant’Angelo, la cui scelta nasconde un legame sorprendente. Dopo aver mostrato il video promozionale del gin a sua madre, il fondatore scoprì per caso che la statua immortalata in quella foto era opera di Lazzaro Morelli, scultore e collaboratore del Bernini… con il suo stesso cognome. Una scoperta che ha lasciato il segno: quella foto del 2017 è diventata nel 2022 il logo del gin. E quella statua è ora il volto simbolico de Il Gin del Vicolo.

Il debutto ufficiale

Il sito ecommerce è stato lanciato il 17 ottobre 2022, e proprio in quella data è stata venduta la prima bottiglia. La prima produzione ha contato 680 esemplari: un inizio contenuto, ma carico di passione e cura per ogni dettaglio.

Un gin, una città, una storia

Il Gin del Vicolo non è solo un distillato. È un progetto nato da un’intuizione, cresciuto attraverso le radici della città eterna e realizzato con amore per i dettagli, la tradizione e l’identità personale. È la prova che a volte un semplice regalo può cambiare tutto. Basta crederci.

 

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