Le sale dello Spazio Field, all’interno di Palazzo Brancaccio, hanno ospitato la cerimonia di presentazione della Guida Roma e il meglio del Lazio. A poco più di un mese dalla presentazione della Guida Ristoranti d’Italia, in cui sono state dichiarate le nuove linee editoriali volte a rappresentare i movimenti avanguardisti all’interno del panorama gastronomico italiano ma, allo stesso tempo, evidenziare chi si fa innovatore e chi conservatore per rendere la guida di facile fruibilità, la curatrice della guida Annalisa Zordan ha premiato e dato voce ai più importanti esponenti della gastronomia laziale. Un’occasione che ha posto l’attenzione su alcune riflessioni in merito a tematiche socio culturali che impattano in modo trasversale anche su questo settore: una su tutti l’evoluzione del fine dining.
Tra i tanti premiati anche Sabrina Bai, giovanissima imprenditrice di origini asiatiche che ha portato a Roma il primo ristorante di autentica cucina kaiseki, Kohaku. Segnalato dalla guida Michelin a pochi mesi dalla sua apertura e premiato lo scorso anno dalla Guida Ristoranti d’Italia con l’ambitissimo riconoscimento dei Tre Mappamondi, si è riconfermato anche quest’anno tra gli otto premiati presenti sulla penisola e unico nel Lazio, a dimostrazione della qualità non solo di un’altissima offerta gastronomica ma anche di una vera e propria operazione culturale che è riuscita a portare un progetto innovativo in una città selettiva come Roma.
“È opinione diffusa che il fine dining oggi stia vivendo un momento difficile, vuoi per fattori economici che per un approccio diverso che le persone sembrano avere con l’offerta sempre crescente che il panorama gastronomico propone. Quando ho aperto Kohaku io non volevo portare il fine dining giapponese a Roma ma volevo ricreare un luogo in cui fosse possibile avere esperienza della cultura giapponese e lo ho fatto tramite il kaiseki, che non è un tipo di cucina ma una filosofia che ha radici più profonde. Oggi le persone vogliono vivere esperienze ed è la curiosità che le muove”. Una riflessione che sembra porsi in perfetta armonia con quello sguardo nuovo, che vuole dare spazio a un diverso concetto di esperienza gastronomica che veicola il cibo nella sua forma di espressione culturale.
Kohaku
Via Marche 66 – Roma