Il cambiamento climatico non è solo una questione ambientale, ma anche psicologica. Lo dimostra il progetto di ricerca “Comportamenti pro-ambientali ed eco-ansia tra gli adolescenti italiani”, presentato oggi in Campidoglio e realizzato in collaborazione tra l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e l’Università degli Studi di Firenze.
Si tratta della prima indagine nazionale in Italia che esplora il legame tra crisi climatica e salute mentale degli adolescenti, con un’attenzione particolare al fenomeno dell’eco-ansia: la preoccupazione crescente per il futuro del pianeta, che si traduce spesso in ansia e disagio emotivo.
L’assessora alla Scuola, Formazione e Lavoro di Roma Capitale, Claudia Pratelli, ha sottolineato come la ricerca evidenzi una richiesta chiara da parte dei giovani: cambiare modello di sviluppo e agire con decisione contro la crisi ambientale. «Siamo di fronte a una delle più grandi sfide della storia dell’umanità – ha dichiarato –. Non possiamo restare fermi. Questo sapere deve diventare una leva per orientare scelte politiche e amministrative coraggiose».
Sulla stessa linea l’intervento di Lorenzo Marinone, consigliere capitolino e presidente della commissione Bilancio, che ha richiamato l’importanza di fare rete tra istituzioni, scuola e mondo della ricerca. «Grazie a questa indagine, l’impatto del cambiamento climatico sulla salute degli adolescenti emerge in tutta la sua forza – ha affermato –. Serve un approccio multidisciplinare, capace di prevenire i rischi e offrire strumenti di sostegno concreto. Investire sul benessere psicologico delle nuove generazioni significa investire sul futuro della nostra comunità».
Roma Capitale, attraverso il programma “A Mente Libera”, ha già avviato negli ultimi anni iniziative mirate all’ascolto e al dialogo con esperti, per offrire ai giovani spazi di confronto e supporto. L’obiettivo ora è rafforzare questo impegno, mettendo la salute mentale al centro delle politiche giovanili e delle strategie di adattamento al cambiamento climatico.
