Marco Simeoli, storico allievo del maestro Gigi Proietti con il quale ha stretto, negli anni, un’intensa e proficua collaborazione, è il coinvolgente protagonista, dal 14 al 23 aprile al Teatro Arcobaleno, di EPIDICUS, una delle ultime commedie scritte da Plauto, che racchiude tutti gli ingredienti del suo Teatro. Protagonista è Epidico, appunto, servus callidus, abile e astuto servitore, che ordisce trame continue per favorire gli incontri amorosi del suo giovane padrone. Questo susseguirsi d’inganni e situazioni paradossali, è il meccanismo che svela la trama, fatta, come è solito nella commedia, di innamoramenti e ripensamenti, di raggiri a danno del padrone e spiritose invenzioni a beneficio del servo. Il pretesto è un doppio innamoramento: Stratippocle, giovane padrone, ama una fanciulla e con l’aiuto di Epidico inganna il vecchio padre affinché la riscatti; peccato che, partito per la guerra, Stratippocle torna innamorato di un’altra fanciulla. E serve un altro inganno, e un altro ancora, e ancora, in un susseguirsi di tranelli e imbrogli. Per tutto lo sviluppo della vicenda, Epidico si trova nella condizione di essere giudicato colpevole per le sue malefatte e conseguentemente punito. La commedia plautina si ingarbuglia, in un susseguirsi di situazioni comiche, in una carrellata di personaggi tipici (il soldato, la suonatrice, il vecchio, ecc.) resa attraverso la rotazione di attori per più personaggi, attorno a un “perno” di personaggi fissi, tra cui lo stesso Epidico. Una giostra esilarante, paradigma del mondo plautino in cui alla vivacità dei personaggi si somma il paradosso delle situazioni. Con una conclusione, anche questa, tipica in Plauto e non solo, in cui il servo riuscirà a farla franca, a conquistare la libertà con annesso banchetto.
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