Il ritorno della serie Magnum, magico connubio tra grandi distillati e maestri della fotografia

 Il ritorno della serie Magnum, magico connubio tra grandi distillati e maestri della fotografia

La seconda edizione della serie che racconta l’insolito incontro tra le eccellenze del rum e della fotografia vede i rum selezionati da Luca Gargano abbinati alle fotografie di Alex Webb dell’agenzia Magnum Photos

Dopo una prima e informale apparizione durante il Whisky Live di Parigi, la più importante fiera d’Europa dedicata agli spirits, la seconda edizione della serie Magnum è stata lanciata ufficialmente il 12 novembre, durante una serata esclusiva al Remedy di Milano. In questo tempio del bere bene si sono dati appuntamento Luca Gargano, presidente di Velier e considerato uno dei maggiori esperti di rum nel mondo, e Alex Webb, statunitense di nascita, divenuto fotografo giramondo acclamato come uno dei più importanti esponenti della street photography.

La collaborazione con Magnum

La serie Magnum nasce nel 2021 dall’idea di far incontrare i grandi maestri del rum con i grandi maestri della fotografia, in un progetto che unisce due eccellenze. L’idea originaria è di Luca Gargano, patron di Velier, tra i primi a portare le fotografie scattate durante i suoi viaggi sulle etichette dei rum scoperti in quelle occasioni, con l’intento di aprire una finestra culturale anche sulle distillerie e i luoghi.

Dopo la scintilla, la realizzazione: dalla passione per la fotografia nasce l’idea di una collaborazione con Magnum Photos, la celebre agenzia fondata nel 1947 da leggende come Robert Capa e Henri Cartier-Bresson, e che riunisce alcuni dei migliori fotografi del mondo.

E se la prima edizione della serie era accompagnata dalle iconiche immagini in etichetta di Elliott Erwitt, che ha fatto la storia di Magnum, la seconda rende omaggio al fotografo americano Alex Webb, che fa parte dell’agenzia dal 1979.

Alex è noto per le sue immagini ricche di colori vibranti, che catturano momenti emblematici, spesso in luoghi attraversati da tensioni socio-politiche. Un elemento sicuramente caratterizzante è la grande complessità delle scene, in cui spesso sono presenti molte figure, dettagli e storie possibili, rappresentazione di un caos che trova però un equilibrio inatteso nella composizione fotografica. Questa rappresentazione della realtà si può peraltro facilmente applicare all’essenza di un distillato di qualità: una complessa stratificazione di elementi organolettici la cui cifra totale è superiore alla somma delle parti.

La collaborazione con le distillerie

Così come la prima, anche la seconda edizione della serie Magnum ha come obiettivo offrire un ampio ventaglio di variazioni sul tema dei rum, che nascono dalla stessa materia prima ma si differenziano in maniera totale. Luca Gargano fa un lavoro simile a quello dell’agenzia Magnum, la quale seleziona fotografi che frequentano la stessa arte, espressa con una sensibilità di volta in volta diversa.

Ecco dunque come una pratica agricola e artigianale che viene da una distilleria viene unita all’arte di un fotografo che nella sua osservazione del mondo prende ispirazione da qualcosa che l’ha colpito.

La selezione delle migliori espressioni di rum è come sempre un accurato lavoro di ricerca e di esplorazione delle riserve più interessanti presenti nelle distillerie. È un lavoro che somiglia in qualche modo a quello del fotografo, che quasi mai scatta una sola fotografia, ma sceglie tra molti scatti quello che ha la luce o l’angolatura che corrisponde meglio alla sua visione.

Le referenze e gli abbinamenti

I quattro rum creati da Luca Gargano sono il frutto dell’attenta selezione e miscelazione di distillati in small batch che vanno dagli 8 ai 13 barili per imbottigliamento. 

BEENLEIGH 2015 8 Y.O.

Fondata nel 1884, la distilleria Beenleigh si trova in Australia, sulle rive del fiume Albert nel Queensland sudorientale. La melassa proviene dalla canna da zucchero schiacciata dall’ultimo mulino privato d’Australia, il Rocky Point Sugar Mill. La prima distillazione avviene in un column still, con un secondo passaggio in un pot still in rame. Creata a partire da sole botti ex-bourbon, questa release è stata imbottigliata a 60%.

Al naso si presenta fresco ed equilibrato, con sentori di frutta, miele e cera che evolvono in vaniglia e liquirizia. Il palato è vivace e generoso, con note di agrumi canditi, pesca bianca e spezie dolci. Il finale è morbido e persistente, con toni di pera William e mela Golden.

La fotografia di Alex Webb presente in etichetta è stata scattata ad Haiti nel 1979. Questo il suo ricordo: “Nei quattro anni precedenti avevo lavorato molto in bianco e nero nei Caraibi e lungo il confine tra Stati Uniti e Messico, luoghi in cui dominano luce brillante e colori vivaci. Mi sono lentamente reso conto che dovevo passare al colore per fotografare questi mondi. E così, quando sono tornato ad Haiti nel 1979, è stato per immergermi non solo nella straordinaria e intensa cultura dell'isola, ma anche per rispondere ai suoi colori sorprendenti e vibranti, dove le case, le scuole e gli altri edifici locali erano spesso dipinti in vivaci rossi, verdi, gialli e blu”.

CLARENDON 10 Y.O.

Fondata nel 1780, la distilleria Clarendon fa parte del Gruppo National Rums of Jamaica. Distilla i suoi rum “leggeri” in tripla colonna, mentre i rum più ricchi di personalità vengono prodotti utilizzando due double retort pot still. Questo rum, distillato secondo le specifiche del mark MBS della distilleria Clarendon, ha un contenuto di esteri compreso tra 10 e 60 grammi per ettolitro di alcol puro.

Al naso si presenta rotondo e pieno, con sentori di albicocca e vaniglia che diventano man mano floreali e medicinali. Il palato è dinamico ed elegante, con note esotiche, delicati tannini e agrumi canditi. Il finale è lungo e complesso, tra sfumature amaricanti di genziana e toni di pralina e tabacco.

La fotografia di Alex Webb presente in etichetta è stata scattata a Trinidad nel 2005. Il fotografo ricorda: “Nel 2005 una rivista mi ha chiesto un reportage su “Les Bagnards”, i detenuti francesi esiliati dalla madrepatria alla Guyana francese per punizione, (…) e ho fotografato anche luoghi in cui i prigionieri evasi si erano rifugiati. Uno di questi luoghi era Trinidad. Prima dell'indipendenza, all'inizio degli anni '60, Trinidad era sotto il dominio britannico. In quel periodo, le autorità spesso sceglievano di ignorare i detenuti francesi evasi. Così, l'isola divenne una sorta di santuario per “Les Bagnards”.

HAMPDEN 13 Y.O.

Fondata nel 1753, Hampden Estate distilla rum che sono la più pura espressione della Giamaica da quasi tre secoli nella provincia di Trelawny, storicamente nota come il Grand Cru del rum giamaicano. Distillata nel 2010 e imbottigliata dopo 13 anni di invecchiamento, questa release è il più vecchio imbottigliamento esistente di un Hampden invecchiato totalmente in clima tropicale, aspetto che la rende un rum raro ed eccezionale. Con il suo contenuto di esteri compreso tra 200 e 400 gr/hlPA, questa versione fa parte del mark LROK (Light Rum), creato nel 1952.

Si presenta con un naso raffinato, dominato da sentori di cera d’api, frutta candita e canfora, che evolvono in geranio, giacinto e iris. Il palato è corposo e ben strutturato, con note potenti di liquirizia e cioccolato, pur mantenendo un carattere morbido e fruttato. Il finale è intenso e persistente, molto compatto e animato dalla dolcezza tipica di Hampden.

La fotografia di Alex Webb presente in etichetta è stata scattata in Giamaica nel 1976. Questo il suo ricordo dello scatto: “Nel 1976 sono andato in Giamaica per seguire le elezioni nazionali. (…) In concomitanza con la campagna presidenziale era stato organizzato un enorme concerto reggae a sostegno di Michael Manley e del People’s National Party. (…) La sera in cui sono arrivato, ho sentito che avevano sparato a Bob Marley (…). Il giorno dopo sono arrivato nel tardo pomeriggio per il concerto. Migliaia di giamaicani affollavano le strade intorno al palco. Alcuni spettatori si sono arrampicati sugli alberi che circondavano il luogo del concerto, i loro corpi si sono stagliati contro il cielo arancione incandescente del crepuscolo”.

SAINT JAMES 12 Y.O.

Fondata nel 1765, Saint James è la più grande e antica distilleria della Martinica, di cui rappresenta per intero il patrimonio produttivo e culturale. Distillato in colonna Creola e prodotto a partire da un blend dei vintage 2003 e 2010, questo rhum agricole è stato interamente e artigianalmente prodotto e imbottigliato presso la distilleria, rientrando nell’Appellation d’Origine Contrôlée della Martinica.

Al naso si presenta ricco e corposo, con sentori di miele che evolvono in genziana, cioccolato e aromi vegetali. Il palato è cremoso e delicato, con una palette aromatica originale, ricca di note medicinali, spezie ed erbe in infuso, con sfumature di cacao e zenzero candito. Il finale è morbido e persistente, molto evocativo della canna da zucchero, dal retrogusto di mandorla e marmellata.

La fotografia di Alex Webb presente in etichetta è stata scattata a Saint Lucia nel 1988, anno in cui “sono stato contattato da una rivista per lavorare a un pezzo sui Caraibi orientali scritto da Derek Walcott, il poeta di Saint Lucia Premio Nobel per la letteratura. A Saint Lucia, (…) Derek raccontava la sua visione della poesia, spesso citando le sue opere e quelle di altri poeti, in particolare di John Keats. Per Derek, quei famosi versi dell'“Ode su un'urna greca” sembravano perfetti: ‘Bellezza è verità, verità bellezza, questo solo / sulla terra sapete, ed è quanto basta’. È stato un enorme privilegio vedere Saint Lucia attraverso gli occhi di un grande poeta”.

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