A Milano le mode cambiano in fretta, e chi non si rinnova rischia di restare indietro. Lo sanno bene Paolo Coppola e Gigi Tuzzi, proprietari di Dirty, il cocktail bar di Viale Regina Giovanna che fin dalla sua apertura ha fatto parlare di sé per i suoi toni irriverenti e l’atmosfera senza compromessi. Ora, a poco più di due anni dal debutto, il locale si presenta al pubblico con una nuova veste: Dirty 2.0.
Il concept originale, che mescolava provocazione e innovazione, aveva conquistato una clientela affezionata e curiosa, attirata tanto dal design graffiante firmato dallo studio di Nick Maltese quanto da una proposta gastronomica volutamente estrema. Ma il mondo del bar è in costante evoluzione, e Dirty ha deciso di alzare ulteriormente l’asticella, mantenendo il suo carattere ruvido ma puntando su una miscelazione più contemporanea e su una cucina vera e propria.
Il nuovo Dirty mantiene il fascino del design industriale e l’atmosfera notturna fatta di pareti graffiate, tende in plastica e luci basse, ma rivoluziona i suoi orari e il suo menù. Si parte all’ora di cena e si tira tardi, fino alle quattro del mattino, confermandosi come uno degli ultimi avamposti della notte milanese dove poter bere bene davvero.
La novità più interessante è la drink list, ribattezzata Red Tape. Un menu pensato per prendere in giro burocrazia e lungaggini amministrative, con cocktail dal nome dissacrante e dall’anima decisa. C’è “Posta”, a base di agave, sciroppo jalapeño, vaniglia e lime, essenziale e diretto. Oppure “Ospedale”, un Negroni rivisitato con gin Bombay Sapphire infuso al gunpowder tea, bitter Martini riserva, riduzione di porto e pesche. Fino al graffiante “Codice della Strada”, dove la vodka Altamura incontra un cordiale di ananas e lampone, rabarbaro, lime e pompelmo rosa.
Anche la cucina abbandona le provocazioni fini a sé stesse — addio banane e carne in scatola — per approdare a una proposta più concreta e golosa. Street food di qualità, con sandwich, burger e fritti a completare un’offerta che punta a far salire Dirty nell’Olimpo dei migliori street bar internazionali.
Una piccola rivoluzione che non rinnega il passato — quello che ha portato il locale tra i Top500 in pochi mesi — ma rilancia verso un futuro fatto di qualità, ironia e notti che promettono di essere lunghe. E all’orizzonte, annunciano Coppola e Tuzzi, c’è già una grande sorpresa in arrivo.