Cinema, inclusione e teatroterapia: a Roma la XVI edizione del Festival Internazionale del Cinema Patologico

Cinema, inclusione e teatroterapia: a Roma la XVI edizione del Festival Internazionale del Cinema Patologico

Torna nella Capitale uno degli appuntamenti più significativi nel panorama culturale e sociale italiano: dal 18 al 27 aprile va in scena la XVI edizione del Festival Internazionale del Cinema Patologico, ideato e diretto da Dario D’Ambrosi, regista e fondatore del Teatro Patologico. Un evento unico nel suo genere, che mette al centro la disabilità psichica e promuove una nuova visione del cinema e dell’inclusione.

A fare da cornice alla cerimonia di premiazione, in programma il 27 aprile, sarà il prestigioso Palazzo Ripetta, nel cuore di Roma, a due passi da Piazza di Spagna e dall’Ara Pacis. Per l’occasione, saranno proprio persone con disabilità psichica a scegliere i film vincitori tra oltre duemila pellicole arrivate da tutto il mondo, dal Brasile all’Iran, dalla Cina al Regno Unito. Una giuria speciale e autentica, formata dagli attori della Compagnia Stabile del Teatro Patologico e dagli studenti del primo corso universitario al mondo di Teatro Integrato dell’Emozione, realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.

Il Festival, nato con l’obiettivo di abbattere pregiudizi e stigmi legati alla malattia mentale, quest’anno raccoglie i frutti di una lunga battaglia culturale. Dopo il trionfale passaggio al Festival di Sanremo 2024, che ha visto l’esibizione della Compagnia del Teatro Patologico commuovere milioni di telespettatori, D’Ambrosi rilancia con una nuova edizione che si preannuncia ricca di emozioni e partecipazione.

Palazzo Ripetta, che già a dicembre scorso aveva ospitato una cena di beneficenza a sostegno del Teatro Patologico, rinnova il proprio impegno sociale offrendo i suoi spazi per celebrare l’incontro tra arte, cinema, cultura e impegno civile. La cerimonia sarà arricchita dalla presenza di volti noti del cinema e dello spettacolo, in una tradizione che, nelle precedenti edizioni, ha visto protagonisti nomi come Matteo Garrone, Claudia Gerini, Marco Giallini, Simone Cristicchi, Edoardo Leo, Sabrina Impacciatore e Alessandro Borghi.

“Il nostro è un festival che nasce per dare voce a chi spesso non ne ha, e dimostrare che attraverso il teatro e il cinema si può abbattere il muro dell’indifferenza”, dichiara D’Ambrosi. Un messaggio che risuonerà ancora una volta forte e chiaro nel cuore di Roma, regalando al pubblico non solo grandi film, ma anche un’occasione di riflessione e confronto sul valore della diversità e sull’importanza di un’inclusione reale.

Tutte le opere selezionate saranno visibili online sul sito ufficiale www.teatropatologico.com, proseguendo così una missione culturale e sociale che, anno dopo anno, sta riscrivendo le regole del rapporto tra arte e disabilità.

A seguire l’esito delle selezioni:

Sezione Cortometraggi:

“Dear Giulia” di Marco Reale

“Fuori c’è il sole” di Giulia Savi “Persona” di Maria Sofia Bocci “Crossroad” di Luca Arcidiacono “Gabriele” di Matteo Scattaretico

“Solo un crodino” di Matteo Fischietti

“In the beginning was the word” (Cina) “Lucciole” di Pietro Petrazzoli

“Coming out” di Beatrice Campagna “Nonostante tutto” di Simone Guarany

“Albert Camuss” di Giovanni Nodari “Sante o puttane” di Giovanni Dinatale

“A man happier than you di Gianluca Vitarelli e Cristina Testa “Hope2” di Daniele Pignatelli

“Silvia & Manuel di Viviana Falco

“Cain” di Shaqir Veseli (Albania)

“Sundial” di Oli Maria Pina (USA)

“Gray dance” di Rafay Akbar (Pakistan)

“San Forest” di Nathalia Rangel e Keila Mora (Cile)

“Portèe” di Yan L. Cauper e Leonardo Cesar (Brasile)

“Shent of a shoe” di kiarash shiravand (Iran)

Sezione lungometraggi:

“Davide e il mostro” di Francesco Squillace

“Questi ragazzi” di Renato Chiocca e Fabio Simonetti

“San Damiano” di Gaia Antonini

“ShearK. Il viaggiatore sordo” di Marco Mangialavori

 

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