Francesco D’Agostino, curatore dell’evento: “Crescono le esportazioni, sale il valore medio a bottiglia e cambiano i dosaggi con una crescita esponenziale dei vini più secchi: questi i trend che hanno caratterizzato l’evoluzione della spumantistica italiana negli ultimi 20 anni”.
Si chiude Sparkle 2024, la presentazione della guida ai migliori spumanti secchi italiani, a cura della storica rivista enogastronomica Cucina & Vini che, anche quest’anno, si conferma uno degli appuntamenti enologici più attesi sulla scena romana. Tantissimi gli appassionati, addetti ai lavori e firme del settore hanno popolato gli spazi di Parco dei Principi per degustare un parterre di oltre 70 cantine tra le migliori delle Stivale. Ben 91 le etichette premiate con le ambite 5 sfere (870 quelle presenti in guida) in un contesto che ha consentito anche un confronto sull’evoluzione del settore negli ultimi vent’anni.
“Dalla prima edizione a oggi sono cambiate tante cose - afferma Francesco D’Agostino, direttore di Cucina & Vini e curatore della guida - e Sparkle è sempre l’occasione giusta per tracciare un quadro sul mondo delle bollicin e confrontarsi sul presente e il futuro di un fenomeno che conta oltre 1 miliardo di bottiglie l’anno - dati Icqrf, dal 1 agosto 2022 al 31 luglio 2023 -. Anche quest’anno rimane in testa il Veneto con oltre 700 milioni di bottiglie prodotte, segue il Piemonte con oltre 200, sorprende la crescita del +16% del Trentino-Alto Adige e il +13% della Lombardia. Ma i trend positivi non si fermano solo alla produzione. Se osserviamo le esportazioni, si conta un +150 milioni di bottiglie rispetto all’anno precedente, una crescita sia in termini di valore, oltre 1 miliardo in più rispetto al 2020, sia riguardo al numero di bottiglie. Cresce il prezzo medio della bottiglia alla dogana, che sfiora i 3,30 euro, una tendenza che non si arresta, anche se c’è ancora molto da fare per dare un adeguato posizionamento alla nostra produzione. Insomma gli indicatori tendenziali sono positivi, ma lo scenario economico e politico è preoccupante e sta creando grandi incertezze sul futuro prossimo. Parlando ora di qualità della proposta, è da sottolineare l’assegnazione delle 5 sfere in riferimento al residuo zuccherino: sempre più i vini premiati extra brut e pas dosé, ovvero con dosaggi ridotti o assenti, a dimostrazione di un know-how sempre più sviluppato delle aziende, ma anche di una tendenza generale a consumare vini più asciutti”.
Una 22esima edizione, quella 2023, caratterizzata da una straordinaria affluenza di pubblico e da un altissimo livello delle cantine presenti. Oltre 200 le etichette presenti in un percorso degustazione che ha registrato numeri record, introdotto dalla cerimonia di presentazione che ha raccontato i numeri di questa edizione. Sul gradino del podio più alto la Lombardia con 32 riconoscimenti, seguita dal Trentino con 22 e con il Veneto a quota 17. Riguardo al cambiamento dei dosaggi, su 91 vini premiati, 36% sono brut, quasi meno della metà rispetto al 62% del 2014, in calo anche i dry ed extra dry e d’altro canto il notevole aumento dei vini a basso dosaggio (extra brut al 27%, dieci anni fa al 12%) e nature (25%, + 15%rispetto al 2014). Un riconoscimento speciale va a Uberti per il suo Franciacorta Quinque Extra Brut, già fregiato delle 5 cinque sfere ottiene il premio “Vino dell’emozione”.
Sorpresa della cerimonia di premiazione e stata l’assegnazione del premio alla carriera a Ruben Larentis, storico enologo di Ferrari, dalla scorsa estate in pensione con alle spalle ben 42 vendemmie. Un momento particolarmente emozionante per celebrare uno dei grandissimi enologi delle bollicine, vanto del Paese.