In questa lunga estate romana si possono fare incontri inaspettati: quello con gli animali di tutto il mondo del movimento Cracking Art, che hanno trovato la propria residenza presso Castel Romano Designer Outlet, dove abiteranno fino al 18 settembre. Oltre cento le maxi sculture di plastica rigenerata dalle dimensioni più svariate e dai colori vivacissimi, – dai pinguini, agli elefanti, ai lupi, ai coccodrilli, ai delfini –che sorprendono i visitatori attraverso piazze, viali, tetti e passaggi segreti, per un itinerario tra arte e sostenibilità.
La scoperta progressiva delle diverse sculture è un modo originale ed affascinante per raccontare ad adulti e bambini i temi del mondo contemporaneo: sostenibilità, circolarità, cultura etica e innovazione. Le opere sollecitano una riflessione collettiva sull'effetto dell'uomo sull’ambiente naturale: rigenerare la plastica significa sottrarla alla distruzione tossica e devastante per l’ambiente donandole nuova vita, farne delle opere d’arte significa comunicare la sostenibilità attraverso un linguaggio estetico innovativo.
La mostra è anche occasione di formazione, con attività pensate per i più piccoli. La caccia al tesoro è attiva tutti i giorni: basta ritirare la mappa agli ingressi e cercare nei viali e nelle piazze del Centro le diverse specie animali, scoprendone man mano le caratteristiche, completarla con tutti i timbri e mostrarla all’ufficio informazioni per ottenere un dolce regalo. Ripartiranno invece sabato 3 settembre i workshop creativi gratuiti a tema ambientale, con giochi e attività legati al mondo animale e alla sostenibilità, ogni sabato e la domenica dalle 10.30 alle 18.30.
Sono moltissime le storie che questi animali sanno raccontare. Se il coccodrillo gigante stabilisce una connessione tra estinzioni dovute a fenomeni naturali a quelle che oggi rischiamo a causa delle azioni umane, la pioggia di rane è la metafora di eventi climatici inattesi. Se il branco di lupi racconta l’importanza dell’azione di gruppo destinata al bene collettivo, le rondini - simbolo per eccellenza della rinascita della natura dopo l’apparente stasi dell’inverno - scendono a terra per condividere l’auspicio a una rinascita culturale nell’ottica della sostenibilità. I coloratissimi delfini ci rammentano che per mantenere vivo il loro incredibile spettacolo dobbiamo avere massimo rispetto della salute dei nostri mari.
Arte e sostenibilità sono da tempo temi cari al Gruppo McArthurGlen, a partire dal progetto dell’ecomurales #amoretcura dell’artista Cileno Carlos Atoche nel quartiere romano della Garbatella, interamente sostenuto da Castel Romano Designer Outlet in partnership con Yurban2030 e Komen Italia. Parlando in modo verticale di sostenibilità, citiamo la recente partnership con Too Good To Go per limitare gli sprechi alimentari o il programma Recycle Your Fashion con cui si dà una seconda vita ad abiti e accessori ormai smessi.
Il movimento Cracking Art nasce nel 1993 con l’obiettivo di cambiare radicalmente la storia dell’arte attraverso un forte impegno sociale e ambientale che unito all’utilizzo rivoluzionario dei materiali plastici mette in evidenza il rapporto sempre più stretto tra vita naturale e realtà artificiale. Il termine Cracking Art deriva dal verbo inglese “to crack”, che descrive l’atto di incrinarsi, spezzarsi, rompersi, cedere, crollare. Con il nome di cracking catalitico è anche chiamata la reazione chimica che trasforma il petrolio grezzo in plastica: per gli artisti è questo il momento in cui il naturale permuta in artificiale, l’organico in sintetico, ed è tale processo che essi intendono rappresentare attraverso la loro arte.