Lo stimolo della fame nasce nel cervello: particolari neuroni “sentono” quando i livelli di energia dell’organismo scendono sotto una certa soglia facendoci venire appetito.Questo è il risultato degli ultimi studi condotti da un gruppo di ricercatori in Usa, che analizzando i numerosi circuiti nervosi coinvolti nel controllo del comportamento alimentare, è riuscito a individuare quello che in modo specifico regola il consumo di cibo. Lo studio è particolarmente importante, in quanto , apre la strada a nuove terapie per la cura dei disturbi alimentari. I ricercatori hanno osservato ad esempio che nel cervello dei mammiferi, la "porta d’ingresso" della fame è rappresentata dai cosiddetti neuroni localizzati nel nucleo ipotalamico arcuato. Questi neuroni rilevano i segnali metabolici che indicano una carenza di energia, promuovendo la ricerca e il consumo del cibo. I neuroni Agrp, tuttavia, non sono i soli a controllare l’appetito, i loro assoni, ovvero, le proiezioni che propagano il segnale nervoso, si proiettano infatti verso aree cerebrali riempite da altre cellule nervose coinvolte nell’elaborazione dello stimolo della fame.
Durante questa ricerca, gli studiosi si sono focalizzati su tre popolazioni cellulari: i neuroni del nucleo ipotalamico arcuato (Arc) che sintetizzano l’ormone proopiomelanocortina, quelli del nucleo parabranchiale (Pnb) e quelli dell’ipotalamo paraventricolare (Pvh). Attraverso un mix di ingegneria genetica e ottica, che permette di studiare l’attività dei neuroni in un cervello integro e in tempo reale, utilizzando dunque, farmaci e tecniche optogenetiche, i ricercatori hanno così bloccato un circuito alla volta, al fine di rilevare quale di essi, realmente, controllasse la fame. Hanno in tal modo scoperto che il punto di partenza è nella comunicazione tra Arc e Pvh: quando scatta il campanello di allarme per insufficienza energetica, i neuroni Agrp inibiscono quelli dell’ipotalamo ventricolare che rilasciano ossitocina. Così nasce l'appetito.
D’altro canto, l’esatta verifica che il circuito dell’ipotalamo controlli effettivamente il consumo del cibo, è data proprio dalla sindrome di Prader-Willi, che determina una fame insaziabile. Nei pazienti che soffrono di questa malattia rara, mancano infatti proprio i neuroni del Pvh che vengono colpiti ripetutamente da quelli Agrp.
Marialuisa Roscino