Buona e salutare, la pesca contiene un acido abbastanza simile all'acido citrico che ha la proprietà di eliminare le tossine e che rende preziosa la dieta di chi soffre di difficoltà digestive e di disturbi di circolazione. Questo frutto dolce, per la sua ricchezza di vitamine (soprattutto A, B1, B2, C e PP) e di oligoelementi (fosforo, potassio, magnesio, zolfo, ferro, manganese), in Oriente vantava la definizione di "frutto dell'immortalità". Nell'antica farmacopea mandorla e nocciolo di pesca si usavano contro il mal di testa e i disturbi digestivi, mentre le foglie e la corteccia dell'albero erano considerate vermifughe, antipiretiche e diuretiche. La pesca vince inoltre la tensione addominale e tonifica anche la vescica. È un frutto che, anche se sottoposto a trattamenti naturali di conservazione, mantiene buona parte dei suoi pregi organolettici e delle sue proprietà disintossicanti, per cui, pur concentrandosi la produzione in luglio e agosto, può diventare una risorsa per tutto l'anno.
La pesca ha proprietà lassative e soprattutto diuretiche. Consumarla regolarmente giova quindi a chi soffre di costipazione intestinale e di stipsi, e a chi lamenta un'insufficienza renale o la presenza di calcoli urinari. Se inoltre, gustata di mattina, la pesca svuota la pancia. La pesca aiuta anche a limitare la traspirazione, pertanto, è sicuramente salutare, se inserita nell’insalata di frutta , o se accompagnata al prosciutto crudo. Negli aperitivi aiuta a digerire. Una pesca frullata aggiunta a un calice di succo di mela trasparente è infine un ottimo aperitivo drenante e aiuta a metabolizzare meglio l'intero pasto.
Marialuisa Roscino