Dattero è il nome comunemente attribuito al frutto della palma Phoenix Dactylifera (fam. Arecaceae): si tratta di un albero longilineo ed imponente, che raggiunge altezze elevate sfiorando addirittura i 20 o 30 metri. Tipico frutto dell'Africa settentrionale e dell'Asia occidentale sino ai fiumi Tigri ed Eufrate, il dattero è caratteristico dei Paesi a clima caldo: infatti, è attualmente coltivato nelle aree del Mediterraneo, in Arabia, nel Golfo Persico, nelle Canarie ed in America Meridionale.
È sorprendente quanto la palma da datteri sia longeva e produttiva: alcune specie iniziano a produrre frutti già dopo tre anni e possono vivere sino a tre secoli; in determinate condizioni - in particolare durante la piena maturità della pianta (circa 30 anni) - le palme da dattero possono produrre annualmente oltre 50 chili di frutti. I datteri sono un’ottima fonte di potassio e una buona fonte di fosforo. In generale, comunque, sono ricchissimi di sali minerali e possono essere quindi considerati un ottimo rimineralizzante naturale.
Si ritiene che abbiano proprietà antinfiammatorie, benefiche soprattutto a carico di vie respiratorie e intestino. Solitamente si mangiano secchi; in realtà, però, per approfittare di tutte le loro proprietà andrebbero consumati freschi. I datteri freschi, infatti, sono più ricchi di sali minerali e vitamine e contengono circa la metà delle calorie rispetto a quelli secchi. Grazie al loro potere energico sono molti utili in caso di carenze, affaticamento e debilitazione fisica. Sono inoltre adatti agli sportivi. Non sono però consigliati a chi soffre di diabete e a chi segue una dieta ipocalorica, in virtù del loro potere calorico e dell’elevato contenuto di zuccheri.
Marialuisa Roscino